mercoledì 25 luglio 2012

Ok, lo faccio, o non lo faccio? Lo faccio? Lo faccio.

Sono pigro.
Questo, per chi deve vivere del suo lavoro da libero professionista, è un difetto gravissimo, perché, contrariamente a quanto credono in molti, essere il capo di sé stesso non vuol dire che puoi fare gli orari che ti pare, o che puoi lavorare quanto ti va sul momento. Significa che devi essere stronzo con te stesso, maltrattarti e sfruttarti senza ritegno, perché, alla fine dei conti, il lavoro va fatto.

Gli Egiziani, che erano gente colta e saggia, avevano un metodo infallibile per i casi come il mio.
Le legnate.


Perché questo cappelletto introduttivo?
Perché, come ho detto, sono pigro e la pigrizia va debellata in qualche modo, perché il mio lavoro è fatto di progetti e i progetti vanno realizzati, possibilmente in tempi non geologici.

Ho l'idea, gli appunti, la scaletta e più o meno tutto quello che serve a partire. Che mi manca? Il romanzo.
Esatto.
Voglio scrivere un romanzo.

Ecco, ce l'ho fatta: l'ho detto.
Il motivo per cui sbandiero questo fatto non è un improvviso attacco di egomania incontrollabile. Non voglio farmi vanto di quello che è un normalissimo progetto, per chi, come me, ha deciso di guadagnare da vivere grazie al mestiere dello scrittore.
No, la ragione è molto più semplice: ho bisogno di trovare un modo per spingermi a entrare nell'ordine di idee necessario a mettersi davanti alla tastiera, ogni giorno, a dispetto di qualunque altra cosa, anche dopo aver macinato sceneggiature e soggetti per una giornata intera, per mettermi a scrivere il mio romanzo. In altre parole, se lo dico, poi lo devo fare.
Se, invece, rimanesse una cosa tra me e me, sarei blandito dal fatto che, in fin dei conti, se non sto al passo col progetto, lo so solo io. Non ho un capo, che diamine, sono io il mio capo! E poi ho già mille altre cose da scrivere!

Quindi, scioriniamo i piani del progetto: la lunghezza prevista è di circa 90000 parole.
Obiettivo: 7500 parole a settimana.
A partire da: oggi.

Mensilmente, farò un resoconto degli obbiettivi raggiunti (o non raggiunti).
Fra quelli che leggeranno questo post, quelli a cui frega qualcosa si potranno contare sulle dita della mano destra dell'Ammiraglio Nelson. Ma non importa.

Bon, il più è fatto. Ora vediamo se funzia.

Per Giove! Tre giri di chiglia se non rispetterete le consegne, giovanotto!

lunedì 16 luglio 2012

Snow White and the Huntsman

Il film non l'ho visto, non so se lo vedrò.
Però vorrei fare una riflessione:









Quando una come Charlize Theron chiede chi sia la più bella del reame e lo specchio risponde "Kristen Stewart", c'è da farlo revisionare.
Non fraintendetemi, la Stewart è una gran bella figliola. Ma con Charlize semplicemente non c'è competizione, mi spias.

Oh, era un mese e più che non aggiornavo e vi ho postato le foto di due gran belle figliole, non lamentatevi.

mercoledì 6 giugno 2012

Muore Ray Bradbury

Ieri, all'età di 91 anni, moriva Ray Bradbury.

"First of all, I don't write science fiction. I've only done one science fiction book and that's Fahrenheit 451, based on reality. It was named so to represent the temperature at which paper ignites. Science fiction is a depiction of the real. Fantasy is a depiction of the unreal. So Martian Chronicles is not science fiction, it's fantasy. It couldn't happen, you see? That's the reason it's going to be around a long time—because it's a Greek myth, and myths have staying power."

"Prima di tutto, non scrivo fantascienza. Ho scritto un solo libro di fantascienza, che è Farenheit 451, basato sulla realtà. Lo intitolai così per rappresentare la temperatura a cui la carta prende fuoco. La fantascienza è una rappresentazione del reale. Il fantasy è una rappresentazione dell'irreale. Pertanto, Cronache Marziane non è fantascienza: è fantasy. Non può accadere, vedete? E questa è la ragione per cui rimarrà a lungo in circolazione: perché è un mito greco e i miti hanno il potere di rimanere."



Un Punto Nero sul Sole

Ieri Venere passava davanti al sole, regalandoci un momento che non si ripeterà fino al 2117.
Io sono, fanciullescamente, ancora affascinato dallo "spazio", esattamente come lo ero da bambino quando, in prima elementare, tanto feci, da convincere la maestra a spiegarci che cosa fosse il sistema solare.
Comunque, eccolo qui:


Sono immagini uniche, di un evento unico.

Ecco come l'evento è stato osservato nei cieli di Hong Kong.

martedì 5 giugno 2012

23 Years Ago, Tien An Men Square

Non si può sempre parlare di cazzate. Ogni tanto, è bene soffermarci su cose serie, anche se esulano dal contesto di un blog altrimenti dedicato a cose di diverso genere.
Ogni tanto, dobbiamo fermarci a osservare la Storia.
23 anni fa, un uomo fermava i carri armati di piazza Tien An Men. Riguardando il video, mi sono stupito di quanto lucidamente, a distanza di tutto questo tempo, io ricordassi ancora il momento in cui il carro armato tenta di aggirarlo e lui continua a stargli davanti. Un'immagine così potente da colpire un bambino di 8 anni davanti alla televisione. Oggi, riguardandolo, mi viene da fare una riflessione: alla guida del carro armato, c'era un uomo, un uomo che nessuno ricorda, ma è stato un uomo che ha deciso di fermarsi piuttosto che uccidere quel giovane coraggioso. Ne aveva i mezzi, ne aveva l'autorizzazione da parte di un regime totalitario che non riconosce i diritti umani. Avrebbe potuto farlo, tramutando facilmente quel gesto di enorme coraggio in tragedia. E questo atto di umanità, dall'altra parte della barricata, è un segnale di speranza enorme.
 

lunedì 4 giugno 2012

Shane Black e la Golden Age dell'Action

Shane Black è uno dei miei autori preferiti, quando si tratta di genere Action.
Ne ha scritti di belli.
Alcuni esempi? Lethal Weapon, Lethal Weapon 2, The Last Boy Scout e Last Action Hero.
Ma chi è Shane Black? Beh, lui è il tipo sfigato con gli occhiali che in Predator racconta le barzellette laide che non fanno ridere e che il Predator fa secco per primo.

"Sei uno psicopatico figlio di puttana! Però sei bravo!"
Da una scena tagliata all'inizio di Lethal Weapon.

I titoli che vi ho elencato sono quelli che, più di altri, hanno fatto scuola nel genere: i primi due film della serie di Arma Letale sono un manuale dell'eroe d'azione ancora tragico, quello degli albori degli anni '80. Era un tipo di eroe ormai caduto in disuso: ormai andava più in voga il genere Action più "leggero", quello con le battute che fanno ridere tra una truculenza e l'altra. E, infatti, questa differenza si nota tantissimo, nei due film: Arma Letale e Arma Letale 2. Il primo è cupo, a tratti anche forte, di fronte al secondo, molto più leggero, con battute più frizzanti e ritmate (e con l'aggiunta di Joe Pesci, ottimo comic relief): è quasi un monumento al passaggio di stile. Non a caso, Shane Black voleva far morire Riggs alla fine del secondo film, una volta compiuta la sua vendetta. Ucciso l'assassino della moglie, Riggs completa il suo arco narrativo: è un eroe del vecchio stampo, non c'è più posto per lui. Viene assassinato a tradimento e se ne va, sulle note di "Knocking on Heaven's Door", performed by Eric Clapton.
Sarebbe stata una scelta fenomenale, di quelle coraggiose, se non ci avesse messo becco la produzione, in post-lavorazione, facendo recitare ai due attori un ultimo scambio di battute che ci rivela che, no: Riggs non morirà, ma lo vedremo ancora.
E infatti ci furono ancora Arma Letale 3 (sempre di Black), Arma Letale 4 e pare che sia annunciato anche il quinto titolo della serie (anche se non so come potranno cavarsela con il fatto che Roger Murtagh già aveva fatto il prolungamento di servizio nel 1992, esattamente 20 anni fa). Arma Letale 5 - Opspizio Finale. Tanto, ormai, i vecchietti che tornano vanno di moda.

L'Ultimo Boy Scout, poi, è un vero decalogo di stile per qualunque autore miri a scrivere dialoghi brillanti e ritmati, sul genere "mille modi buffi per dire ti spacco la faccia".

 - Tu hai mai giocato a football? Hai un bel fisico.
- Che sei, frocio?
- No, sto cercando di rompere il ghiaccio.
- Mi piace il ghiaccio. Tu non me lo rompere.

Per ultimo viene Last Action Hero, sottovalutato e incompreso.
Questo film, classe 1993, fu scritto quando il genere Action si avviava sul viale del tramonto e ne prende gli elementi classici, fondamentali, decostruendoli in una divertente commedia d'azione, con un umorismo spesso macabro o grottesco, che è anche un manuale, quasi tecnico, su come si scrive e si gira un film d'azione. E poi Charles Dance è un cattivo fenomenale.

 A scuola proiettano Amleto. Il protagonista rielabora, facendolo diventare un film d'azione.

E va bene, ancora una volta ho blaterato sul nulla, mi avete beccato.
Alla prossima!

giovedì 24 maggio 2012

Essere personaggi secondari in un film horror

Non è una vita facile.
I personaggi secondari sono quelli che difficilmente vedranno la fine del film. Ma ci sono le eccezioni.
Se mai vi venisse il dubbio di essere in un film, non perdete tempo a sperare di essere il protagonista. Tirate subito le ovvie conclusioni: siete una comparsa. Agite di conseguenza e forse vedrete i titoli di coda.

Cominciamo da un consiglio semplice semplice: la professione.
Veterinario, senza ombra di dubbio. Perché? Avete mai visto qualcuno farsi avanti proclamando: "Ero un chirurgo vascolare di fama internazionale! Ricucivo lacerazioni alle arterie femorali come passatempo al posto del sudoku"? No.
La ragazza chiederà disperata se c'è un medico per curare lo squarcio del suo povero babbo morso dagli zombi (ignara del fatto che il vecchio è già fottuto) e si farà avanti un povero sfigato che, interrogato solo nel momento più delicato sulle sue competenze (pensarci prima no, eh?), risponderà: "Chirurgo? No, veterinario."
Fateci caso. Sempre così.
Veterinario for the win, se cercate una buona professione per sopravvivere all'imminente catastrofe.
Va da sé, vista la cronica carenza di chirurghi vascolari di fama mondiale, che questa è, conversamente, una pessima scelta per la carriera.

 Visto che succede a voler fare i chirurghi?

Il secondo consiglio è una postilla del primo (vecchio, morso): se una persona con la giugulare squarciata si muove, brancola e, soprattutto, tenta di azzannarti, non è che ci sia qualcosa che non va. Sei in un fottuto mare di mer... Non fare domande, tanto la risposta sarebbe: no, non sto bene, idiota, ho le dannate budella di fuori! Scappa.

Se un rumore viene definito "sospetto", c'è un motivo ben preciso. Non andate a indagare.

Qui non siamo in America: le armi non le hanno tutti. Qui nessuno ha una colt nel cassetto accanto al martello e al cacciavite. Se si ha la fortuna di trovarsi assieme a qualcuno che è armato, sa usare l'arma in questione e ha dimostrato di non volerci male, evitiamo di suggerire "Separiamoci". Tanto lo sappiamo che, nel caso, lo stronzo che finisce nella stanza buia piena di zombi, sei tu.

 Brava cretina, ottima idea.

Se ti trovi, da bravo stronzo, nella suddetta stanza deserta (ma piena di zombi in agguato), evita di chiedere ad alta voce se "c'è qualcuno". Sì che c'è e quel qualcuno vuole sbranarti. Si tratta del tipico caso "don't ask, you don't want to be told".

Per la stessa ragione, se trovi una rivista porno, non metterti a leggerla. Per due semplici motivi: 1) chi trova una rivista porno e si ferma a leggerla, nei film, viene sbranato vivo di lì a poco da uno zombi che avrebbe potuto notare benissimo se non avesse avuto gli occhi fissi sulle zinne di Miss Luglio. 2) Perché credi che quella rivista sia stata lasciata lì? L'ultimo che la leggeva era quello che guardava le zinne di Miss Luglio e ora è lo zombi che sta aspettando un altro stronzo come lui.

Quando fuggi per le scale, la direzione giusta è verso il basso: in basso c'è la strada, in alto c'è il tetto. Se finisci in strada, puoi fuggire comodamente. Se finisci sul tetto, puoi fuggire in strada, ma poi ti fermi lì.

Come alternativa per i pigri, quelli che non vogliono fare nulla o che non sanno fare nulla: individuate il protagonista e donategli il vostro amore. Farà tutto lui al posto vostro. E' un mondo aperto, questo, quindi il consiglio vale per tutte le possibili combinazioni di maschi e femmine e, all'occorrenza (si sa che l'amante gelosa e respinta muore sempre male), non fate storie: valgono anche i threesome e le gangbang, tanto, nel mondo dell'apocalisse zombi, chi volete che vi giudichi? Al massimo, una vecchia bisbetica che comunque morirà sbranata a metà del film (è quella che sente strani rumori e indaga, sperando di trovare una coppia intenta a fare le maialate, su cui riversare un torrente di moralità e invece trova un nido di zombi incazzati neri).

Questo post è dedicato alle migliaia di comparse che muoiono in modo stupido e tutto sommato inutile in centinaia di film dell'orrore.
free counters