martedì 25 maggio 2010

Presto...

In attesa di sederci sulla poltroncina in sala (avremo da aspettare fino al 18 Giugno), eccovi un assaggio che ha il sapore dei ricordi...

lunedì 17 maggio 2010

Il Principe di Persia

Siamo di nuovo in ambito cinematografico con un (altro) film tratto da un celeberrimo, omonimo videogioco o, meglio, da una serie di videogiochi nata quando ancora un certo muro non era caduto. Nel 1989, due fratelli (Jordan e David Mechner) sviluppano un motore grafico rivoluzionario, capace di riprodurre movimenti umani con una fluidità fino ad allora mai vista.

Fu un successo privo di precedenti, destinato a cambiare il modo di giocare.

All'inizio la trama era molto semplice, riassunta, per le ovvie limitazioni delle piattaforme allora disponibili, con un breve testo introduttivo, invece che un filmato, come i videogiochi di ora ci hanno abituato.
Trama: il malvagio visir (ovviamente si chiama Jaffar) ha preso il potere e dato un'ora di tempo alla principessa per decidere se sposarlo o morire. Il nostro bello, catturato, dovrà percorrere tutta la torre del visir, dalle segrete alla cima, per salvarla prima dello scadere del tempo.

Gioco assai dinamico, veloce (l'ora di tempo data alla principessa era un'ora di tempo reale) e coinvolgente. I livelli ponevano una serie infinita di ostacoli, quali guardie, trappole mortali di svariati generi, pavimenti cedevoli, fossati e via dicendo. Dimostrazione del fatto che ai videogiochi non serve avere una trama per essere considerati ottimi, ma devono coinvolgere il giocatore in prima persona e al masismo grado. Caratteristica che si è un po'persa dopo l'introduzione dell'idea di videogioco come film interattivo (con i pregevoli "Another World" e "Flashback"), concetto che, portato all'esasperazione, pone il giocatore di fronte a filmati con grafica mozzafiato, intervallati dal gioco, talvolta di qualità scadente.

Ma veniamo al film, targato Disney. Prince of Persia: the Sands of Time ci presenta Jake Gyllenhall (Donnie Darko) nei panni del principe, in un outfit che riecheggia molto da vicino la più recente versione videoludica.Fa la sua comparsa anche Alfred Molina.
Che dire, io una chance a questo film la darei.

Ecco il primo "Prince of Persia" in tutto il suo splendore.

venerdì 14 maggio 2010

Di archi, frecce e calzamaglie

Di Robin Hood ne abbiamo visti un sacco, forse due. Per averne un'idea, basti dare un'occhiata a questa pagina di imdb. Dal 1912 a oggi, il cinema ci ha proposto più di 100 versioni del personaggio.

Una carrellata delle più meritevoli.

1922, Douglas Fairbanks.


1938, Errol Flynn, forse il più famoso.


Persino Sean Connery ha prestato l'attempato sembiante al famoso arciere.


Come non citare la celeberrima versione Disney del personaggio?


Nel 1991, tocca a Kevin Costner


Il divertente "Robin Hood, Un Uomo in Calzamaglia" di Mel Brooks


E arriviamo al Robin di Russel Crowe!

Tutti questi passando ovviamente anche per produzioni nostrane quali il Robin Hood interpretato da Giuliano Gemma, oppure il meritevole, ma passato in sordina perché quasi contemporaneo al Robin di Costner (oltre che essere una produzione TV), Robin Hood di P.Bergin.

Due sole domande, per concludere, circa la recente versione targata Crowe: 1) Se ne sentiva davvero il bisogno? 2) Russel Crowe come Robin Hood? Al massimo Little John...
Ovviamente mi incuriosisce tantissimo e andrò a vederlo!

Alla prossima!

martedì 11 maggio 2010

Morto Frazetta

Un'immagine-copertina di Frazetta ispirata al racconto
"Rogues in the House"
della serie di Conan il Barbaro

Ci lascia, in data 10 Maggio 2010, Frank Frazetta.

Grazie ad Alfredo per la segnalazione.

venerdì 7 maggio 2010

Oro, laccato rosso.

Ovviamente mi riferisco all'oro e rosso di Iron Man.
Del film attualmente nelle sale, il secondo, ho accennato qualche giorno fa, qui.
Film carino, nulla di che, promosso per il rotto della cuffia.
Tecnicamente la trama funziona, ma in più punti l'attenzione cala per mancanza di vere informazioni. Non è un film che ti tiene incollato alla poltroncina: due ore di pellicola che, purtroppo, fanno sentire un certo peso.Robert Downey Junior sempre più rockstar, un Samuel L.Jackson manager d'azienda, più che super agente, Scarlett Johansson gnocca come sempre, ma totalmente fuori dal contesto.
Buono il villain interpretato da Mickey Rourke (Ivan Vanko, alias Whiplash), ma forse si poteva fare di più.

Chiudiamo con una foto di Scarlett in posa improbabile.
Alla prossima!

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