Siamo di nuovo in ambito cinematografico con un (altro) film tratto da un celeberrimo, omonimo videogioco o, meglio, da una serie di videogiochi nata quando ancora un certo muro non era caduto. Nel 1989, due fratelli (Jordan e David Mechner) sviluppano un motore grafico rivoluzionario, capace di riprodurre movimenti umani con una fluidità fino ad allora mai vista.
Fu un successo privo di precedenti, destinato a cambiare il modo di giocare.
All'inizio la trama era molto semplice, riassunta, per le ovvie limitazioni delle piattaforme allora disponibili, con un breve testo introduttivo, invece che un filmato, come i videogiochi di ora ci hanno abituato.
Trama: il malvagio visir (ovviamente si chiama Jaffar) ha preso il potere e dato un'ora di tempo alla principessa per decidere se sposarlo o morire. Il nostro bello, catturato, dovrà percorrere tutta la torre del visir, dalle segrete alla cima, per salvarla prima dello scadere del tempo.
Gioco assai dinamico, veloce (l'ora di tempo data alla principessa era un'ora di tempo reale) e coinvolgente. I livelli ponevano una serie infinita di ostacoli, quali guardie, trappole mortali di svariati generi, pavimenti cedevoli, fossati e via dicendo. Dimostrazione del fatto che ai videogiochi non serve avere una trama per essere considerati ottimi, ma devono coinvolgere il giocatore in prima persona e al masismo grado. Caratteristica che si è un po'persa dopo l'introduzione dell'idea di videogioco come film interattivo (con i pregevoli "Another World" e "Flashback"), concetto che, portato all'esasperazione, pone il giocatore di fronte a filmati con grafica mozzafiato, intervallati dal gioco, talvolta di qualità scadente.
Ma veniamo al film, targato Disney. Prince of Persia: the Sands of Time ci presenta Jake Gyllenhall (Donnie Darko) nei panni del principe, in un outfit che riecheggia molto da vicino la più recente versione videoludica.Fa la sua comparsa anche Alfred Molina.
Che dire, io una chance a questo film la darei.
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