giovedì 25 ottobre 2012

Checkpoint 3

Doveva essere il terzo e ultimo controllo. Secondo il mio piano malefico, oggi (ieri, in realtà) avrei dovuto annunciarvi il completamento del mio romanzo.
Non ce l'ho fatta.
Sono rimasto indietro sulla tabella di marcia da me ipotizzata in un primo momento, fermandomi a oggi a un punto che definirei "un po'più di due terzi del libro totale".
Sono comunque soddisfatto, perché questo rallentamento non è stato causato dalla mia pigrizia, ma da un aumento di lavoro sul fronte fumetto.
Aggiungo un ulteriore mese. Appuntamento al 25 Novembre per concludere, poi comincerò con le revisioni.

lunedì 1 ottobre 2012

Desbeliniamoci

Desbelisnarsi: vocabolo tipicamente genovese a indicare la necessità di svegliarsi, una buona volta.
Capita a tutti di sentirsi dire "Ma lavora gratis, ne ricavi in pubblicità!" e altre cialtronate del genere.
L'unica risposta accettabile a queste proposte è un sentito e cortese "No".

Ecco quel che ne pensa Harlan Ellison (noto autore di romanzi, racconti, sceneggiature per la TV):


Lo si vede: è incazzato nero. Perché? Perché la gente in tutto il mondo si ostina a considerare quello dell'autore un "lavoro finto", come se fosse possibile farlo nei ritagli di tempo, o quando ci va, o che, in ogni caso, serva poca fatica per farlo. E se questo atteggiamento fosse diffuso solo nella massa, direi, ce ne potrebbe importare relativamente poco. Purtroppo, è pieno di persone che approfittano di questa concezione e che tentano di trarre profitto dal lavoro altrui.

Ma non si tratta solo di qualche bellimbusto in giacca e cravatta, il cui tentativo di farti lavorare gratis è pure abbastanza palese, una volta visto attraverso l'inganno. No, ce ne sono di più subdoli ancora, come, per esempio, un sacco di siti su cui si pubblicano racconti, con "garanzia" di visibilità da parte delle case editrici.
Numero uno: la visibilità da parte delle case editrici, su siti del genere, è nulla. Non capita l'editor di Mondadori a leggere qualche lavoro lì, così, perché non sa che cacchio fare.
Numero due: i creatori del sito guadagnano con i contatti generati dai lettori dei racconti pubblicati, senza che gli autori degli stessi percepiscano alcuna percentuale del frutto del loro stesso lavoro.

Un autore deve essere prima di tutto capace di dare valore al proprio lavoro. E, in questo caso, si tratta di capire quanto costa il proprio tempo. Eh sì, il tempo ha un costo, soprattutto perché non veniamo pagati a giornata, ma un tanto al chilo: se scriviamo, percepiamo un compenso, se no... No.

Quando ci propongono di lavorare gratis...
La risposta giusta può essere questa...


Dunque, incazziamoci. Quando qualcuno vuole che gli regaliamo il nostro lavoro, incazziamoci. Quando c'è chi vuole lucrare sulla nostra professionalità, incazziamoci. Quando tentano di approfittare del prodotto della nostra fatica, senza pagarci, incazziamoci.
Il discorso vale anche al contrario: chi è disposto a lavorare gratis "pur di pubblicare", "pur di farsi notare", dovrebbe farci incazzare. Tanto, tantissimo.


... Oppure questa.
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