mercoledì 29 agosto 2012

Conan a Fumetti

Una delle chiavi di ricerca più usate per arrivare al mio blog è "Conan a Fumetti".
Vediamo di scorrere rapidamente le varie versioni che, nell'arco di svariati decenni, si sono avvicendate.

Nell'ottobre 1970 esce il primo numero di Conan the Barbarian (Marvel), prima trasposizione a fumetti dell'eroe nato dalla penna di Robert E. Howard. Dietro la macchina da scrivere c'è Roy Thomas.
La prima realizzazione grafica del barbaro viene affidata, per i primi 24 numeri della serie, alle matite di Barry Smith, i cui risultati sono da subito accattivanti: il suo Conan è notevolmente più primitivo di quello dipinto dall'autore originale, quasi un uomo delle caverne gettato nel medioevo. Riconosciamo già alcuni elementi che diventeranno emblematici del personaggio, nella sua versione a fumetti: il caratteristico elmo con le due corna frontali e le torme inesauribili di nemici, elementi che non compaiono negli scritti di Howard (il quale non attribuiva capacità superumane a Conan: come tutti quanti, se messo di fronte a troppi avversari, soccombe), ma che entreranno a far parte dell'immaginario comune proprio grazie agli albi Marvel.

La copertina del primo numero. Conan è da subito al centro dell'azione, in un'immagine che, da sola, cattura tutta l'essenza dell'eroe selvaggio e dell'ambientazione in cui agisce.

Smith prosegue, come abbiamo detto, fino al numero 24, per poi passare lo scettro a quello che diventerà uno dei più famosi disegnatori di Conan: John Buscema che, con il suo straordinario tratto, investe il personaggio di un'epicità che diverrà iconica e dalla quale non ci si potrà più affrancare, in seguito.


Buscema andò avanti ininterrottamente fino al numero 190 della rivista.
Nella lunga carriera della rivista, fa la sua comparsa il nostrano Castellini, che ci regala un Conan particolarmente ipertrofico e scarsamente dinamico, sempre in pose plastiche impossibili.

Copertina per la storia disegnata da Castellini.


Nel 1973, a Conan the Barbarian, si affianca il celeberrimo Savage Sword of Conan, che include numerose trasposizioni dei racconti originali di Howard, mettendoli in una sorta di ordine cronologico. Qui si avvicendano numerosi artisti, fra cui nuovamente Buscema, spesso affiancato da altri che ne completassero il lavoro.

La prima davola tratta dall'adattamento de "La Torre dell'Elefante".
Qui, le matite di Buscema vendono completate dalla china di Alfredo Alcala, che in seguito disegnerà alcune storie del Cimmero, dopo l'abbandono di Buscema.

Il connubio Buscema-Alcala tornerà più volte, nella trasposizione di molte delle storie di Howard e il loro lavoro è considerato fra i migliori in assoluto, nel riproporre la figura del barbaro e del mondo hyboriano.

Entrambe le serie proseguirono ininterrottamente fino agli anni '90.
Nel biennio 94-95, vede il suo esordio la serie Conan the Adventurer, narrato sempre dall'inossidabile Roy Thomas e disegnato per lo più da Rafael Kayanan.

Copertina del primo numero di "Conan the Adventurer".

Dopo il 1996, il Cimmero cade in uno iato editoriale destinato a durare fino al 2003, quando esce Conan (Dark Horse), firmato dall'accoppiata Busiek-Nord.
Kurt Busiek si imbarca in un progetto editoriale ambizioso: ricostruire la vita del Cimmero sin dagli esordi della sua avventurosa vita, di cui Howard stesso aveva fornito tracce cronologiche.
La serie in sé è un attento lavoro filologico, che richiede all'autore non solo di ricostruire l'ordine degli eventi, ma anche di riempire i numerosi buchi tra una vicenda e l'altra.
Ad affiancarlo egregiamente in questo lavoro abbiamo le matite di Cary Nord, il cui tratto grezzo ed estremamente dinamico ha convinto la Dark Horse a colorare direttamente sulle matite, senza china.
Il risultato è, secondo me, assai meritevole, ma lascio a voi il giudizio.


Nel tempo, sia Busiek che Nord hanno, purtroppo, abbandonato la serie, lasciandola nelle capaci, ma non altrettanto efficaci, matite di Tomas Giorello, il cui tratto non riesce a eguagliare il dinamismo di Nord, purtuttavia regalandoci degnissimi risultati.

Perdonate la taglia dell'immagine, ma non sono riuscito a scovarne una risoluzione superiore.

In sostanza, questa è solo una carrellata ultraveloce: gli artisti che hanno prestato la mano al barbaro di Howard sono molti, molti di più. Questi sono quelli che, bene o male, spiccano per importanza e bravura.
Vi lascio con un'ultima chicca: una tavola del Conan disegnato da Bruce Timm, per la brevissima avventura "Conan's Favorite Joke" (storia di Kurt Busiek).


Bene, è tutto. Alla prossima!

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