lunedì 13 agosto 2012

Apre a Genova StudioStorie

 Il logo di StudioStorie

A cavallo fra il 2004 e il 2005, muovo i miei primi passi nel mondo del fumetto. L'occasione venne dal fatto che Sergio Badino, mio caro amico sin dai tempi del liceo, teneva un corso di soggetto e sceneggiatura.
Fu lui, dunque, il mio primo maestro nel campo del fumetto ed è grazie ai suoi insegnamenti e al suo incoraggiamento che non ho gettato la spugna di fronte alle difficoltà cui, inevitabilmente, ci si trova a dover affrontare scegliendo la professione dello sceneggiatore.
Persona molto estroversa, combina questa qualità a una grande professionalità, cosa che rese il corso divertente da seguire, oltre che interessante.
Come autore, la sua esperienza va dal mondo Disney (Topolino, PK, ma anche Disney Libri), a quello Bonelli (Dylan Dog, ma anche Martin Mystère, con una storia di prossima pubblicazione), passando per numerose altre opere, tra cui Il mio Genoa, graphic novel sulla storia del Genoa (Ed. Coedit, 2008). Per Tunué ha scritto due saggi: Conversazione con Carlo Chendi (2006) e Professione Sceneggiatore (2007). Sempre per Tunuè si occupa, in tandem con Daniele "Gud" Bonomo, della rivista Mono, di cui abbiamo già parlato qui, quando questo blog era ancora agli albori.
Credete che si fermi qui? Assolutamente no. La sua esperienza di sceneggiatore si estende anche all'animazione (Ondino). Da anni è fra gli organizzatori, all'interno dell'associazione Rapalloonia, della Mostra Internazionale dei Cartoonists di Rapallo, appuntamento annuale imperdibile per chi è del mestiere, ma anche per chi è un appassionato del mondo delle nuvolette.



Ma perché quest'introduzione?
Quest'anno, Sergio ha intrapreso un'iniziativa molto interessante, che è, appunto, StudioStorie: una scuola di storytelling organizzata e gestita direttamente da lui.
La notizia è decisamente interessante, in quanto si parla di corsi differenziati, ognuno riguardante un aspetto diverso dell'arte di raccontare storie, utile sia ai "semplici" appassionati, sia a chi è interessato a muovere i primi passi nella professione.
Arriviamo dunque al cuore di questo post: alcuni giorni fa, ho inviato a Sergio una serie di domande su StudioStorie e lui è stato così gentile da rispondere, quindi, senza ulteriori indugi, ve le ripropongo.

Sergio Badino


Io: Da ormai quasi dieci anni (se non erro), sei attivamente impegnato nell’insegnamento della sceneggiatura. Parlaci della tua esperienza, come sei arrivato al progetto StudioStorie?

Sergio: Intanto grazie per questo spazio e un saluto ai lettori del tuo blog. Sì, da otto anni. Il primo vero corso che ho tenuto è stato quello a cui ti sei iscritto anche tu, nel 2004. Se guardo a quel periodo noto che diverse persone di quella prima infornata si muovono adesso in ambito professionale e la cosa mi rende molto fiero. Dopo il corso cui partecipasti anche tu ho continuato a insegnare occasionalmente in alcune scuole di fumetto. Poi, dal 2008, in ambito universitario: al Dams di Imperia e, dal 2009 e per i quattro anni successivi, all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Oggi, dopo undici anni d’attività come sceneggiatore e otto paralleli da insegnante di storytelling, penso sia giusto provare a mettermi in proprio. Per questo nasce StudioStorie.


Io: Dando un’occhiata ai corsi in programma, la prima cosa che salta all’occhio è la completezza: fumetto, cinema, narrativa. Come sarà articolato il tutto?

Sergio: Con il tempo i miei corsi si sono evoluti, oggi sono più completi. Se otto anni fa li definivo “di sceneggiatura per fumetti”, oggi ritengo parecchio restrittiva e limitante questa descrizione. Oggi insegno storytelling, ovvero narrazione a 360°: sceneggiatura sì, ma non solo per fumetto. Script cinematografico, narrativa… tutti i mezzi di comunicazione che si basano sul concetto di raccontare una storia partono da una matrice comune: l’esistenza di una trama. Oggi, a chi si iscrive a uno dei miei corsi, cerco di far capire questo pensiero spiegando che più si ragiona in modo narrativamente interdisciplinare, più se ne guadagna da un punto di vista di elasticità mentale professionale. È un concetto fondamentale ed è più difficile da digerire di quanto possa sembrare. È il mio metodo, l’ho chiamato “il Principio”: con me funziona da tempo; per questo cerco di trasmetterlo agli altri.

Io: Quali sono i tuoi obbiettivi e le tue aspettative per StudioStorie?

Sergio: Cercare di arrivare a chiunque, negli anni passati, mi ha scritto o mi ha detto che avrebbe frequentato volentieri uno dei miei corsi, ma, dato che studiava o lavorava, non era in grado di conciliare l’orario diurno delle mie lezioni con la sua attività principale. Io, d’altra parte, legato di volta in volta a istituti vari, non avevo scelta. Non potevo cambiare gli orari a mio piacimento. Per questo con StudioStorie partirò con corsi serali: proprio per venire incontro a chi ha nelle vene il fuoco della scrittura, ma non è riuscito a trovare finora una buona palestra per allenarsi un po’. L’allenamento, coordinato da un coach del mestiere, è indispensabile per chi voglia scrivere. Non mi rivolgo soltanto a chi abbia ambizioni professionali: StudioStorie è aperto anche a chi, appassionato lettore di romanzi, divoratore di film o di serie televisive, sia semplicemente curioso di sapere come nasca il prodotto che tanto ama. Che cosa vi sia dietro ciò che più di ogni altra cosa lo appassiona. In che cosa consista la magia nascosta dietro l’immagine sullo schermo (piccolo e grande) e sotto la pagina stampata.
Le lezioni si tengono una sera a settimana: in questo modo la frequenza diventa piacevole, rilassante. C’è tempo di assimilare quanto si apprende di volta in volta. È una validissima alternativa ai pesi e alla cyclette. Ginnastica per la mente. Ho in programma anche un laboratorio domenicale intensivo per chi viene da fuori Genova: l’ultima domenica di ogni mese da gennaio a luglio per cinque ore a incontro. Il programma completo dei corsi è sulla pagina facebook di StudioStorie (www.facebook.com/StudioStorie) e presto sarà on line anche sul sito www.studiostorie.com attualmente in costruzione.

Io: Tornando alla tua esperienza nell’insegnamento: che cosa ti spinge a intraprendere questo non facile ruolo? Come vedi il rapporto con i tuoi allievi?

Sergio: L’insegnamento della mia professione mi piace, ho cominciato perché mi diverto e tutto sommato è un’attività che mi riesce piuttosto facile. Non è mai soltanto un “dare”; è anche e soprattutto un “ricevere”. Lo considero un fruttuoso scambio tra insegnante e allievi. Mi rendo sempre conto di assorbire moltissimo dai miei studenti e la fase di ricezione, di scambio, per chi svolge un lavoro inerente alla scrittura (attività solitaria per antonomasia), è sempre non solo utile, ma auspicabile. Analizzando le storie degli altri ho sviluppato un forte senso critico che mi aiuta moltissimo quando devo scrivere le mie trame e sceneggiature. Per questo da tempo cerco di affiancare l’attività didattica a quella principale di sceneggiatore.

Io: Un’ultima domanda vorrei riservarla a “Professione Sceneggiatore 2”, di prossima uscita presso Tunué, casa editrice con cui storicamente hai una bella collaborazione. Ti va di parlare di questo manuale? Che differenze e che novità possiamo aspettarci rispetto al suo già valido predecessore?

Sergio: Il titolo esatto è Professione sceneggiatore. In viaggio tra narrazione e scrittura creativa. Sarà in libreria a settembre con una prefazione di Maurizio Nichetti, dopo quella di Sergio Bonelli (che abbiamo ripubblicato, per omaggiare il grande editore scomparso ormai da quasi un anno, in coda al libro) alla prima edizione. Questo volume è molto diverso dal predecessore: intanto è più grande nel formato. Sono passati cinque anni e ho cercato di ampliare i contenuti: non ho eliminato nulla di quello che c’era nel primo libro, ma ho aggiornato, esteso e arricchito i concetti, aggiungendo molti capitoli nuovi per completarli. Il discorso, nella nuova edizione, è, a livello narrativo, decisamente interdisciplinare, come cerco di comunicare già fin dal titolo. Diciamo che tra il primo libro, del 2007, e questo c’è la stessa differenza presente tra i miei primi corsi e quelli che troverà chi s’iscrive a StudioStorie. Io sono cresciuto, cambiato, come uomo e come autore. È mutato il mio metodo didattico. Era inevitabile che il tutto si riflettesse nel libro. È stata una fortuna poter lavorare a una nuova edizione: non sono occasioni che si verificano spesso, soprattutto nell’ambito della saggistica. Ho cercato di sfruttare al meglio l’occasione che mi veniva data. Spero che questa seconda edizione abbia il successo della prima!

Gentilmente, Sergio ci passa la copertina del suo libro.

Ed eccoci qui.
Non mi resta che linkare il contatto facebook di StudioStorie e il sito (ancora in costruzione, presto verrà ampliato), dove potrete ottenere tutte le informazioni che vi servono. Se siete "a tiro", è un'esperienza che può davvero valere la pena fare.
A presto!

Nessun commento:

free counters