domenica 12 gennaio 2014

Storie come il Prosciutto

Avrete presente la fatidica domanda al banco del salumiere: "Che faccio, lascio?"
Per lo più, viene fatta quando si tratta di pochi grammi.
"Ho fatto due etti e mezzo, che faccio, lascio?"
Altre volte, il furbone ci prova comunque: "Ho fatto cinque etti, lascio?"

Come rispose una volta un mio amico: "E lascia stocazzo!"

Fanno 25kg, lascio?
 
Questo perché a tutti va bene spendere quel poco in più: suvvia, il prosciutto è buono, mezz'etto in più fa sempre piacere e non pesa sullo scontrino. Quando però esageri, il costo mi rimane sullo stomaco.

Ecco, le storie (tutte, a prescindere dal media di origine) funzionano alla stessa maniera: ognuna ha il suo passo e il suo respiro, ognuna chiede uno spazio diverso. Non appena l'autore se ne approfitta, il lettore se ne accorge, perché, come il cliente del supermercato, non è stupido e, se sgarri di poco, passi, tutto sommato la storia è bella. Se però di un libro di trecento pagine scarse me ne tiri fuori tre film di tre ore ciascuno, te lo dico di cuore: "Trilogia stocazzo!"

Riferimenti a trilogie veramente esistenti sono puramente casuali.

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