giovedì 18 aprile 2013

[Star Wars] - Beware the Bridge

Sin dall'acquisizione del franchise da parte di Disney, si fa un gran parlare di Star Wars e di come riceveremo un nuovo episodio all'anno, a partire dal 2015, fino al 2020 (una trilogia, più tre film indipendenti). Non dirò qui se quest'operazione mi entusiasmi come un nerd dalle manine pacioccose impestate di nutella, oppure mi faccia immaginare una vacca smagrita a cui sarebbe meglio sparare un proiettile in testa, per pietà.

No, oggi voglio parlarvi di un luogo comune narrativo (se volete smarrirvi per un paio d'orette di infruttuosa informazione, seguite il link nella tana del bianconiglio): let's drop a bridge on him.

Letterealmente, dunque, stiamo prendendo un personaggio di qualche storia e lo uccidiamo facendogli cadere un ponte addosso. Succede quando la morte del detto personaggio è talmente improvvisa da risultare assurda e anticlimatica.
Di esempi ne potete trovare a bizzeffe nell'articolo linkato (ovviamente, spoiler alert).
Io voglio parlarvi dei ponti che cadono nella galassia lontana lontana....

Pensiamo al primo film, insomma, il quarto... Sì, quello del '77. Luke arriva alla base dei ribelli e qui ritrova il suo vecchio compagno di scorribande Biggs (all'epoca, la cosa si poteva dedurre solo prestando attenzione al fatto che uno degli amici nominati fuggevolmente da Luke all'inizio e uno dei piloti dell'attacco alla Morte Nera hanno lo stesso nome; la faccenda fu messa in chiaro con una scena aggiunta nella Gold Edition del '97).
Biggs, il migliore amico di Luke. Wow, chissà quante ne combineranno, ora che sono riuniti.
Ma Biggs muore durante l'attacco della Morte Nera.

Biggs, che i baffi siano con te.

Non in maniera anticlimatica di per sé: sono attimi tesissimi, nel film. La considero una morte anticlimatica nel senso che, dato il rapporto tra i due, in quel momento non conosciamo ancora Biggs abbastanza da farci soffrire per la sua morte. Un ponte gli è cascato in testa prima che potessimo apprezzarlo.
Peccato.

Brokeback Galaxy.

Passiamo oltre.
I leader strategici della ribellione, finito il primo film, non si vedono mai più. Nel secondo vedremo altri comandanti e uno può pensare che sia logico: mica ci saranno stati solo quei quattro vecchietti in croce. E d'accordo, ma allora uno si aspetta almeno di vederli presenti al summit "pan-ribellico" per pianificare l'attacco alla seconda Morte Nera. Ma nulla: sono scomparsi nei meandri del dimenticatoio.
Qui, il ponte è caduto senza che nessuno se ne accorgesse.

E Boba Fett? Accidenti, questo è un duro: ha scoperto il trucchetto di Han nel secondo film, lo ha fatto catturare e lo ha consegnato a Jabba. Tiene persino a bada Luke novello jedi. Mica è uno qualunque. Divenuto personaggio iconico, come muore? Colpito alle spalle per sbaglio da uno Han Solo accecato, che nemmeno si accorge di quel che fa. Ow, this bridge hurts.
Sì, i fanatici dell'Expanded Universe faranno senza dubbio notare che nei fumetti Boba Fett è in realtà sopravvissuto, ma no: il film ci rende edotti della sua dipartita con un bel rutto del mostro che lo ingoia, con un anticipo ad hoc di circa un migliaio di anni (sic).

Un duro galattico. Si fa fregare per caso.

Qui continuano a piovere ponti. Uno, per esempio, colpisce Darth Maul, in Episodio I. Fra le icone del film, questo ammazza-jedi è un altro duro per davvero. Tiene testa a due jedi, ne ammazza uno, arriva sul punto di far secco anche l'altro, ma improvvisamente si lascia sorprendere da un salto platealmente appariscente e finisce tagliato a metà. Addio Darth Maul, (non) ci mancherai. Del resto, manco ti abbiamo conosciuto.

E occhio, perché, da qui in poi, grandinano ponti.


Jango Fett, padre-clone di Boba, è un cacciatore di taglie che non solo sta dietro a ogni intrigo galattico presentato nel film, ma mette in difficoltà due del calibro di Obi-Wan Kenobi e Mace Windu. Diamine, questo fa fuori anche un jedi senza sprecare fiato! Muore in un duello particolarmente anticlimatico, unicamente per il fatto che il suo jetpack è malfunzionante dopo essere stato calpestato da un rinoceronte spaziale da sei tonnellate o suppergiù.

Per la serie "foto promozionali imbarazzanti"...

Episodio II ci regala poi numerosi jedi carismatici: li vediamo farsi beffe di centinaia di droidi da guerra e dei loro alleati zanzaroidi nell'arena di Geonosis.
Un sacco di questi verranno poi uccisi in maniera poco cerimoniosa nel terzo episodio della saga, in particolar modo i tre che accompagnano Mace Windu ad arrestare Palpatine, scopertosi essere il Signore oscuro dei Sith che tutti stavano cercando, ma che misteriosamente nessuno trovava. Ciac! Ciac! Ciac! Tre ponti al tavolo sette!
Uno si sarebbe aspettato qualcosa di più... Spettacolare, no? Stiamo parlando dell'Imperatore. Mica ci andranno i primi quattro pirla capitati sottomano a Mace Windu ad arrestarlo, giusto? Sbagliato. Uno muore guardando dall'altra parte per non si sa bene quale arcano motivo, il secondo lo segue a ruota perché stava inspiegabilmente tra i coglioni e il terzo para un colpo. Uno. Poi muore.

Alla fine, in una galassia piena di jedi, sith, contrabbandieri, incrociatori stellari, mafiosi lumacoidi bavosi e purulenti, rancor incazzosi e lumache spaziali, la cosa più pericolosa in assoluto sono i ponti.

Mi raccomando... State saldi, che mi pare di veder arrivare un ponte...


DISCLAIMER: io sono un fan di Star Wars da tutta la mia vita. Non fatevi ingannare.

2 commenti:

Ale ha detto...

non puoi opporti ai ponti della forza...

Gabriele Panini ha detto...

Decisamente!

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