mercoledì 12 ottobre 2011

The Hobbit



Allora, premettiamo un paio di cose, giusto per capirci sin da subito: in primo luogo, io sono un fanatico di Tolkien, ma ho odiato i film de "Il Signore degli Anelli" targati Peter Jackson. Secondariamente, ma non per questo meno importante: considero Peter Jackson poco più di un dilettante fortunato, con gravissime lacune per quanto riguarda il senso del ritmo, la capacità di narrare e quella di capire che cosa sia interessante e cosa invece sia una puttanata colossale. Detto questo, gli riconosco una capacità di creare scene di una grandezza visiva davvero notevole e per questo gli si può perdonare una parte dei suoi difetti.
Una parte, ho detto, non tutti. Rimane fondamentalmente un nerd che è riuscito ad approdare al grande schermo per non si sa bene quale combinazione di culo sfondato e santi in paradiso. Con tutti i danni che questa sua qualifica può apportare alle opere a cui mette mano.

Posso prendere due grossi esempi di quanto ho appena detto da un film che mi è piaciuto molto: King Kong.

Esempio numero 1: The Dinosaur Stampede Scene.

Lunga e per niente entusiasmante: non si ha mai l'impressione che la gente sia in pericolo e, per di più, la scena diventa involontariamente comica quando i dinosauri cominciano a rotolare giù per il canalone, ribaltandosi sul corpo di quello morto. Infatti, intelligentemente, il video qui sopra taglia proprio all'inizio di questa ridicola e insulsa parte.

Esempio numero 2: The Human Sacrifice Scene.

E qui si vede tutta l'impressionante capacità visiva di Jackson, che rende questo film degno d'esser visto.

Ma passiamo al motivo per cui odio visceralmente e appassionatamente la sua interpretazione de Il Signore degli Anelli.
Innanzi tutto, per la totale mancanza di rispetto con cui tratta l'opera nel suo complesso, riducendola a nulla di più che un banale susseguirsi di combattimenti e goffi eventi pseudo horror di quarta categoria. Per la maggior parte del tempo sembra più preoccupato a soddisfare le proprie personali idiosincrasie per occuparsi seriamente di fare la trasposizione che deve fare. E non sto parlando di fedeltà biblica all'opera originale, bensì di trattare la storia che hai fra le mani nel giusto modo e tradurla nel differente medium.
Purtroppo, in un'opera del genere, tutti i difetti di Jackson pesano il doppio: taglia scene che non deve tagliare, ne crea di assolutamente inutili, lascia scene che avrebbero dovuto essere eliminate, tradisce la coerenza interna della storia in modi sia sottili che palesi. Dichiara di esser stato fedele alla caratterizzazione "materiale" della magia tolkeniana, ma ci ritroviamo un duello fra maghi degno del più becero Harry Potter, accompagnato da elfi che fanno skateboard sugli scudi e nani usati come macchiette comiche. Nessuno di questi sarebbe un difetto particolarmente grave se, per lo meno, sussistesse una trama solidamente narrata e coerente, ma nemmeno questo: nel terzo film tutto ciò si perde in un guazzabuglio di scene mal collegate, mal narrate, mal gestite, coronate da un finale inutilmente prolisso e stancante (in cui lo stratagemma del finto finale con dissolvenza in nero e musiche in aumento per poi riprendere con un'ulteriore scena viene utilizzato con la stessa eleganza di un principiante al suo primo video amatoriale e ripetuto insistentemente per non meno di cinque volte).

Tutto questo accanimento perché? Perché, come avete potuto vedere dal video iniziale, sta per uscire "Lo Hobbit", film basato sull'omonimo libro di Tolkien, che narra eventi precedenti a "Il Signore degli Anelli" (no, nessuna volontà di prequel negli intenti dell'autore: il libro uscì ben prima del suo celeberrimo seguito).
Inizialmente, questo film doveva essere affidato alle capacità registiche di Guillermo del Toro, il che mi intrigava assai: chissà come sarebbe stato vedere le atmosfere Tolkeniane affidate a mani capaci, invece che a quelle grondanti nutella di Jackson?
Niente da fare: il progetto si trascina troppo a lungo e le continue ingerenze di Jackson sfiancano il buon Guillermo, che sfancula tutti e abbandona il progetto. E in mano a chi finisce il tutto? In quelle pacioccose di Jackson. Il trailer, come avete visto, è una montatura di quel fastidiosissimo vedo-non vedo che, lungi dall'essere accattivante, già maldispone: che cosa avete da nascondere? Se avete fatto un film e volete pubblicizzarlo, mostratemi quello che avete da offrire e promettetemi ancor maggiori meraviglie a patto che io paghi il biglietto.
Tutto questo per dire: sì, io su "Lo Hobbit" partirò estremamente prevenuto e sarò già pronto a smontarlo in ogni sua minima parte.
Abbandonate ogni speranza, voi che entrate.

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