martedì 28 settembre 2010

Generazione 80.

La mia generazione ha avuto la grande fortuna di crescere nell'epoca d'oro dell'animazione giapponese. E, fortuna parallela, in un'epoca d'oro per il doppiaggio italiano.
Il titolo del post poteva in realtà andare un po'più indietro con gli anni: generazione 70-80, a dire il vero. Ma ho deciso di essere egocentrico e scegliere i glamorous eighties in cui sono nato io, sebbene gli anni '80 abbiano in realtà visto solo il declino e la fine di questo periodo, che non è arrivato a veder nascere gli anni '90.

La nostra infanzia (di noi nati tra gli anni 70 e i primissimi 80) è stata accompagnata da miti come Lupin III, Occhi di Gatto, Lady Oscar, Capitan Futuro, Capitan Harlock, Galaxy Espress, Robotech, Pollon, Hallo Spank, Kiss Me Licia, Kyashan, Kenshiro, Devil Man, L'Uomo Tigre (alcuni di questi divennero vere e proprie icone di un'epoca), ma anche e soprattutto da un'infinita serie di robot giganti che proteggevano la Terra da orribili alieni rompiballe, che nulla avevano di meglio da fare se non andare a Tokio a tirare giù qualche decina di palazzi e farsi nuclearizzare dall'eroico ammasso di latta di turno, per la gioia dello schermo gigante full HD (precorrendo i tempi) dell'imperatore malvagio di turno. O della sexy imperatrice, a seconda.
Daitarn 3, Jeeg Robot d'Acciaio, Ufo Robot (anche noto come Uforobò), Voltron, Daltanius, Vultus V, Mazinga Zeta e ancora, e ancora, e ancora e ancora e ancora. Non riuscirei a nominarli tutti. Ce n'erano troppi, persino .
Se si fossero messi tutti assieme, i Meganoidi si sarebbero dati al giardinaggio per palese inferiorità numerica. O sarebbero tornati più tardi.
Io ricordo orde e orde di alieni mutanti gigantoidi, fatti esplodere al grido di "Attacco solare! energia!!!".
Tutta gente perbene, tutto sommato. Non lo assalivano mai in massa. Ce ne sono stati a dozzine che hanno messo alle strette il nostro Aran Banjo in singolar tenzone. Pensate se avessero avuto la bella pensata di dire: "Addosso, tutti assieme!"
Mai.
Al massimo due per volta. O tanti, ma scarsi. Mai tanti fortissimi.
Troppo leali.
Stolti meganoidi, alla fine ve lo meritavate di fare la figura dei fessi ogni pomeriggio.

Ma c'è un altro motivo per cui quei cartoni animati ci sono rimasti nel cuore e oserei quasi dire a noi Italiani più che ad altri. Le sigle. Alcune sono diventate quasi oggetto di culto, collezionate dagli appassionati.
Mitiche frasi come "Noi siamo un trio, all'erta e pieni di brio", "Capitan Futuro il domani vive già!" oppure le malinconiche note della sigla di Ken il Guerriero o la sigla di Occhi di Gatto, che piaceva così tanto a tutti i maschietti all'asilo (sebbene fossimo destinati a capirne solo più avanti il perché), sono rimaste nei cuori di tantissimi appassionati.

Le mie preferite:

Daitarn 3



Capitan Futuro



Lady Oscar



Lupin, l'Incorreggibile Lupin



Occhi di Gatto

Perdevo ore e ore, da piccolo, a guardarli. E, per essere onesti, qualche momento lo perderei volentieri ancora adesso!

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