sabato 24 maggio 2014

Il Buono, il Brutto, Il Cattivo

Uno dei miei film preferiti, il mio western preferito, questo film è parte di quel filone che definisco epica moderna.
Se doveste chiedermi in quale personaggio io mi identifichi maggiormente, non avrei dubbi, vi risponderei in un attimo, senza esitazione.

 The Good?

The Bad?

No. The Ugly.
 
Esatto, lui. Tuco.
Anzi, Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez ("Detto il porco").
Non è coraggioso.
Non è intelligente.
Non è una brava persona (ma è l'unico onesto).
Dei tre, non è nemmeno quello dotato di particolare talento.
Tuco è una persona che si arrangia, uno a cui la vita ha dato solo sberle in faccia. E' uno che la sua strada se l'è dovuta cercare da solo, contro tutto e tutti. La sorte, persino quando lo aiuta, lo getta sempre in qualche guaio, è quello che ne esce peggio da quasi ogni situazione e dei tre è l'unico, alla fine, a essersi realmente sudato quegli stramaledetti dollari.
E' lui quello che viene torturato per ottenere il nome del cimitero, è lui quello che deve fuggire dalla prigionia contando sulle proprie forze, è lui quello che cerca e trova la tomba, è lui quello che scava.
Tuco si può riassumere così: è quello con la pistola scarica e, purtroppo, il mondo è diviso in due: chi ha la pistola carica e chi scava.

In definitiva, Tuco è il mio preferito, perché è uno che le cose se le deve guadagnare, uno cui nessuno regala nulla, è uno di noi.
E' il Brutto.

E questa è una delle scene più belle della storia del cinema.

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