L'idea che sta alla base di questa storia è un mio ricordo di quando ero bambino e correvo per ogni dove, immaginando di essere questo o quel personaggio: davanti ai miei occhi, l'ambiente si trasformava e io vedevo le cose che immaginavo. Del resto, ai bambini accade così: filtrano la realtà attraverso il gioco e la fantasia è il loro mondo senza confini.
Quest'immagine riesce a rendere perfettamente l'idea di base dalla quale sono partito.
E così, nella storia, accade che il mondo della fantasia visto dai bambini che giocano è un mondo parallelo veramente esistente, che può essere visto solo quando si gioca. Nel mondo della fantasia esistono tre categorie di "abitanti": i Giocanti, che sono tutti quelli che usano la fantasia nei loro giochi e nelle avventure (mi sarebbe piaciuto espandere il concetto non solo al gioco tradizionale, ma anche alla lettura e ai videogiochi, tutti strumenti della fantasia, ma non c'era spazio) e visitano il mondo solo da esterni: sono i protagonisti assoluti dei giochi e tutto il mondo gira in loro funzione.
Poi ci sono gli Immaginari, che sono i "buoni", tutte le creature che aiutano i protagonisti a vincere le loro battaglie. La loro esistenza intera ruota attorno a questo concetto e non possono assolutamente prendere il posto dei Giocanti, ma solo aiutarli.
Discorso diverso per i Chimerici: loro sono i cattivi e non hanno necessariamente bisogno dei Giocanti per esserlo. Gli eroi servono a raddrizzare i torti, quindi un Chimerico è sempre libero di essere malvagio, anche senza Giocanti nei paraggi. Poveri Immaginari, che devono aspettare un Giocante per potersi ribellare, soprattutto quando un cattivo davvero cattivone trova il modo di sbarrare l'accesso al mondo della fantasia: niente più Giocanti!
Questo mi ha permesso di usare un aspetto particolare di un personaggio che mi piace tantissimo: Pippo. In un mondo in cui la gente non riesce più a far ricorso alla fantasia, lui, con la sua ingenuità e semplicità, riesce ancora a vedere cose verso cui gli altri non sono più percettivi. Perché? Beh, il motivo lo scoprirete alla fine della storia!
Buona lettura a tutti!
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